"Ascolta, o figlio, gli insegnamenti del maestro e tendi l'orecchio del tuo cuore, accogli volentieri l'ammonimento del padre affettuoso ed eseguilo con impegno, affinché mediante la fatica dell'obbedienza,
tu possa ritornare a Colui dal quale ti eri allontanato mediante la pigrizia della disobbedienza"
La Comunità monastica benedettina "Spirito Santo" appartiene a quel filone del monachesimo che riconosce in S. Benedetto il proprio padre e legislatore.
Nel monaco il desiderio dell'Assoluto, che segretamente abita ogni cuore umano, è emerso, per dono, in modo così radicale da fargli lasciare ogni altro legame e interesse.
E' lo Spirito che lo spinge a mettersi in cammino nella via del Cristo e del suo Evangelo.
"Sorgiamo dunque una buona volta, sotto l'incitamento e la parola della Scrittura: "E' orami tempo di levarci dal sonno" e aprendo i nostri occhi a quella luce deifica, ascoltiamo con orecchie attonite di che cosa ci ammonisca la voce divina che quotidianamente risuona: Oggi, udendo la sua voce, non indurite il vostro cuore" e ancora: "Chi ha orecchie per ascoltare, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese". E che cosa dice? "Venite, figli, ascoltatemi, vi insegnerò il timore di Dio. Correte, finché avete la luce della vita, perché le tenebre della morte non debbano avvolgervi"
(RB Prol)
Quella monastica non è altro che la vocazione cristiana originaria, testimone della radicalità di Dio e dell'Evangelo attraverso la grazia del Battesimo.
La sequela Christidiventa lo stile di vita del monaco tramite il servizio santodella celebrazione liturgica, lalectio divina, l'ascolto orante della Parola di Dio e il lavoro.
A questo sono finalizzati il silenzio e la relativa solitudine della Comunità monastica.
Il lavoro diventa ascesi e solidarietà con la fatica umana. Si connota per ritmi a misura d’uomo nel rispetto dell’equilibrio psico-fisico.
"L'ozio è nemico dell'anima, perciò i monaci, in determinate ore, devono attendere al lavoro manuale e in altre ore, anch'esse determinate, alla lectio divina (...) allora sono veramente monaci se vivono del lavoro delle proprie mani come i nostri padri e gli Apostoli. Tutto però si compia con misura avendo riguardo dei più deboli"